‘Li omini boni’, successo dell’edizione 2018: Teatro di Vinci pieno per Corrado Formigli e Stefano Massini

Tutto come da previsione per la cerimonia vinciana. Intelligente la conduzione di Antonello Riccelli per quasi due ore di cerimonia.

Tutto come da previsione per la cerimonia vinciana. Intelligente la conduzione di Antonello Riccelli.

L’edizione 2018 del premio giornalistico ‘Li omini boni’ per la comunicazione è stata più che soddisfacente ed è andata oltre le aspettative degli organizzatori, in grado quest’anno di portare sul palco del Teatro della Misericordia di Vinci personaggi di rilievo nazionale quali Corrado Formigli e Stefano Massini, ai quali sono andati due esemplari del Leonardo d’Oro come riconoscimento per il loro contributo quotidiano al mondo della comunicazione.

A guidare abilmente la cerimonia di ieri è stato Antonello Riccelli, giornalista di Granducato TV e vice presidente dell’Unione della Stampa Cattolica Italiana, che ha condotto a proprio agio il pubblico attraverso le storie dei personaggi che sono saliti sul palco per ricevere i vari premi.
Primo fra questi Alessandro Bientinesi, che per Il Tirreno ha guidato la sua inchiesta sul lavoro “grigio” e che per questo ha ricevuto ieri il premio ‘Leonardo Berni’ per il Cronista Toscano. Un lavoro di gruppo, quello fatto dal giornale di Livorno, che Bientinesi ha sviluppato sul campo fingendosi alla ricerca di un lavoro e raccontandone tutte le magagne e le trappole.
Alessandro Bientinesi ha ricevuto l’ormai tradizionale Albero della Vita del maestro Taccini e un esemplare del Leonardo d’Argento.

Poi è stata la volta di Rosaria Bux e delle sue ragazze, della compagnia teatrale AlBeLuMaRe. Con “Incontrando Ilaria” le sei ragazze adolescenti hanno voluto trarre libero spunto da “Lo schifo”, il racconto di Stefano Massini dell’omicidio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin. A introdurre la Bux e le ragazze Sara Bessi, vincitrice dell’edizione 2014 del ‘Leonardo Berni’ e componente della giuria del premio insieme a Mauro Banchini e Massimo Mancini.

Introdotti da dei contributi video sui loro lavori sono infine saliti sul palco Corrado Formigli e Stefano Massini.
Una conversazione durata quasi 50 minuti, quella fra i due e Antonello Riccelli, nella quale è venuta fuori la storia del rapporto prima di amicizia, poi professionale dei due. È stato anche un intervento ricco di spunti sulla comunicazione e sul giornalismo, perfettamente in linea con lo spirito principale del premio che si rifà al pensiero leonardesco sulla necessaria correttezza delle informazioni.
Formigli e Massini sono stati premiati con due esemplari del Leonardo d’Oro, uno grazie al contributo dell’Agenzia Generali Empoli ‘Ramacciotti’ (di cui erano presenti alcuni rappresentanti dei punti vendita di Vinci), l’altro grazie al contributo della Fondazione Sesa.
Oltre al Leonardo d’Oro, Formigli e Massini hanno ricevuto anche due targhe con l’effigie dell’Albero della Vita, consegnate dalla Pro Loco di Vinci e dall’associazione culturale Orizzonti, protagoniste anch’esse nell’organizzazione e realizzazione dell’intera manifestazione.
A Stefano Massini, il Teatro di Quarconia ha donato la Maschera di Quarconio, simbolo del teatro vinciano.
Calorosa l’accoglienza del pubblico nei confronti dei due, che alla fine della cerimonia si sono intrattenuti per foto e scambi di opinioni con il pubblico presente.

Alla cerimonia sono intervenuti il sindaco di Vinci Giuseppe Torchia ed Eugenio Giani, presidente del Consiglio Regionale della Toscana, al quale è andato il Cecco Santi 1856. In sala anche l’assessore alla cultura Paolo Santini e il senatore vinciano Dario Parrini.

La cerimonia aveva il patrocinio del Comune di Vinci, della Regione Toscana, dell’Ordine dei Giornalisti della Toscana e dell’Associazione Stampa Toscana.

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