Ad Amboise, gemellata con Vinci

Brevissimo excursus sulla cittadina che accolse per sempre i resti di Leonardo, gemellata con Vinci e centro leonardiano della Loira.

Brevissimo excursus sulla cittadina che accolse per sempre i resti di Leonardo, gemellata con Vinci e centro leonardiano della Loira.

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L’ingresso del maniero di Clos-Lucé sorge all’incrocio di quattro strade: Rue Léonard Perrault e Rue Victor Hugo arrivano da nord, Rue de la Malonnière e Rue du Clos Lucé da sud. Le quattro vie convergono a croce di S. Andrea, elemento che farebbe sobbalzare qualcuno laddove la coincidenza vuole che lì ci sia l’ingresso del complesso dove Leonardo da Vinci trascorse gli ultimi anni della sua vita, ad Amboise, la cittadina gemellata con la nostra, insieme inizio e fine della vita del Genio.
Amboise si trova nella Loira, nome generico e familiare per indicare una vasta zona nel centro della Francia famosa per i castelli. Ad Amboise stessa ce n’è uno, fra i trecento disseminati nella regione, quasi a ridosso del fiume toponimo. In questo castello è stato sepolto Leonardo.

Amboise è gemellata con Vinci dal 1978. Un gemellaggio fra due città vuol dire impegno comune da parte dei due enti (o più, in altri casi) nel diffondere la cultura che li accomuna. Per Amboise e Vinci è Leonardo, ça va sans dire.
Soprattutto negli anni Duemila, il sodalizio ha coinvolto le autorità culturali e scientifiche delle due città, sviluppando iniziative comuni e collaborazioni come l’itinerario “Da Vinci tour” del 2007 o la mostra del 2010, ‘Leonardo da Vinci in Francia’, realizzata con i contributi scientifici del Museo Leonardiano e della Biblioteca Leonardiana, con il primo a fare da invito a visitare i luoghi in cui Leonardo lavorò e soggiornò nel suo ultimo viaggio, quello che nel 1516 lo portò in Francia dopo essere passato da Firenze e Milano.
Nel 2011 entrano in gioco i ragazzi, con lo scambio culturale avvenuto in Francia, mentre nel 2012 “Immaginare la Toscana – Immaginare la Touraine”, antica regione francese nella quale sorge Amboise, e che fu al centro del gemellaggio artistico di dieci fra scultori e pittori che otto anni fa immaginarono i luoghi dei rispettivi omologhi nella mostra inaugurata al Museo Leonardiano, cinque mesi dopo l’inaugurazione della stessa mostra nella chiesa di S. Florentin.
Ad Amboise, chi si occupa degli scambi culturali è la Amboise Vinci Echange Culturel, un’associazione del posto che si occupa della promozione del gemellaggio in tutte le sue forme. L’acronimo dell’ente è AVEC, parola francese che significa “insieme”.

Anche ad Amboise la figura di Leonardo è rimasta mitizzata, quasi la più importante di tutte quelle che sono passate dal maniero, se pensiamo che Leonardo era solo uno dei tanti artisti che giravano per quei locali, ospiti di Francesco I, e che venivano coccolati per il loro talento artistico, cibo puro per ingrossare il peso culturale delle corti. Tanto coccolati che Leonardo, a nove giorni dalla morte, fece richiesta testamentaria, poi accolta, di essere sepolto nel castello di Amboise, mezzo chilometro più in là.
Il mito, si diceva. A nessuno come a Leonardo, il maniero di Clos-Lucé ha tributato gran parte dei propri spazi dedicandovi una sorta di museo ideale, dove i disegni del Genio sono stati tradotti nei modellini tridimensionali che abbiamo imparato a conoscere percorrendo l’esposizione offerta dal Museo Leonardiano.

Il gemellaggio
L’atto ufficiale del gemellaggio fra le città di Vinci e Amboise risale dunque al 15 aprile 1978, 526° anniversario della nascita di Leonardo.
In realtà i rapporti tra le due comunità risalgono a prima di quella data: la società civile precede le istituzioni. Già per la grande Mostra Leonardiana del 1939 si crearono dei contatti tra le due comunità.
Nel 1952 questi contatti diventarono veri e propri scambi. C’è anche un aneddoto curioso, pubblicato sulle cronache vinciane, risalente a quando il Comune di Vinci contribuì con una targa d’argento cesellata a mano per la costituzione di un fondo per la donazione di un busto di Leonardo, opera dello scultore Amelio De Felice, da parte del Centro per l’amicizia franco-italiana e dall’ufficio culturale France-Monde, consegnato ad Amboise il 27 aprile 1952 (Vinci nel cuore, “Cronache Vinciane”, quaderno IX, pagg. 4, 5; nota a cura di Nicola Baronti). Una delegazione di Vinci fu quindi ospite delle celebrazioni leonardiane che si svolsero ad Amboise dal 9 al 13 luglio 1952 (i manifesti sono pubblicati sempre sulle “Cronache Vinciane”, IX, pag. 58).
Grazie al dottor Luigi Busoni è stato infine creato – ma si sta parlando di qualcosa che risale a qualche decennio fa un gemellaggio tra il Club Rotary di Empoli (a cui appartiene per competenza Vinci) e quello di Amboise, con scambio annuale di studenti tra le due località, accordo che è ancora oggi attivo.
I rapporti sono continuati, come ad esempio quelli fra i cortei storici. Fra questi, nel 2008, frutto di quegli scambi, nacquero la Rue Comune di Vinci ad Amboise e i Giardini Amboise a Vinci.


Christian Santini e Nicola Baronti

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